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martedì 19 ottobre 2010

Il Colpo di Stato c'è stato e nessuno se ne è accorto !

   IL COLPO DO STATO MONETARIO E' PASSATO, L'EUROPA DELLE BANCHE HA VINTO

Attenzione: apre in una nuova finestra.
Un altro passo verso la distruzione dell'Europa Sociale è stato compiuto oggi nel silenzio dei media. Dato per scontato il semestre europeo, un meccanismo di Governo Economico dell'Unione che dovrà armonizzare le finanziarie su di una logica rigorista, oggi si è discusso di come costringere i governi ad imporre al proprio popolo l'austerity. 
Così invece che rilanciare l'economia redistribuendo la ricchezza e rimettendo mano alle politiche industriali su di una logica nazionale e continentale si utilizza la crisi per aumentare ancora di più le ricette che l'hanno generata.
Questi- così riportano le agenzie - i termini dell'accordo raggiunto: da una parte i Paesi più rigoristi guidati dalla Germania hanno ceduto qualcosa sul fronte dell'automaticità delle sanzioni, ma avrebbero ottenuto (stando alle parole di Sarkozy e Merkel), l'impegno a valutare una possibile modifica dei trattati Ue per avviare una 'fase duè della riforma del Patto. Una fase due che non lascia presagire niente di buono. Infatti le sanzioni non saranno automatiche, ma semi, e scatteranno solo 6 mesi dopo lo sforamento di bilancio. Una postilla che costringerà comunque i governi ad intervenire sulla spesa ( leggi riforma delle pensioni, della scuola ecc). Il debito pubblico dovrebbe rimanere il criterio principale per valutare la solidità finanziaria degli stati, un criterio al quale si accompagnano come detto altri fattori rilevanti. Con questa logica l'Italia è condannata a politiche di austerity feroci per i prossimi anni. Tremonti dice di aver portato a casa importanti risultati, ma la vera partita è stata giocata dalla Francia e dalla Germania. Per noi - ha concluso Tremonti - resta fondamentale la correzione del deficit, saranno lacrime e sangue, e quale migliore scusa nel dire che ce l'ha imposto l'Europa?


COMPROMESSO SARKOZY-MERKEL; ORA DEFINIRE DETTAGLI (ANSA) - LUSSEMBURGO, 18 OTT - «Habemus pactum...novum»: così il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha annunciato l'accordo raggiunto dopo una maratona di undici ore dai 27 ministri finanziari della Ue sulla riforma del Patto europeo di stabilità e di crescita. Un'intesa resa possibile, ancora una volta, grazie al compromesso raggiunto tra Berlino e Parigi. Tanto che mentre la task force dei ministri era ancora riunita a Lussemburgo, a spiegare i termini dell'accordo sono stati il presidente francese, Nicolas Sarkozy, e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, dalla cittadina francese di Deauville. Ora saranno i capi di Stato e di governo nel corso del vertice del 28 e 29 ottobre a Bruxelles a suggellare l'accordo politico, che nei prossimi mesi dovrà essere riempito con i numeri e i dettagli più tecnici. «Non abbiamo ancora tutti gli elementi», ha ammesso il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, aggiungendo: «E si sa che il diavolo sta nei dettagli». Quei dettagli su cui i 27 sono ancora divisi. La speranza è comunque quella che le nuove regole possano essere pronte entro l'estate del 2011, per poi entrare in vigore dall'inizio del 2012. Questi i termini dell'accordo raggiunto: da una parte i Paesi più rigoristi guidati dalla Germania hanno ceduto qualcosa sul fronte dell'automaticità delle sanzioni, ma avrebbero ottenuto (stando alle parole di Sarkozy e Merkel), l'impegno a valutare una possibile modifica dei trattati Ue per avviare una 'fase duè della riforma del Patto. In pratica, si è deciso che le sanzioni per i Paesi non virtuosi non scatteranno immediatamente, quando uno Stato va in deficit eccessivo, ma dopo sei mesi se nel frattempo non saranno state prese le misure correttive necessarie. A quel punto le sanzioni saranno comminate dalla Commissione Ue e il Consiglio Ue le potrà respingere solo con una maggioranza qualificata degli Stati. Sul fronte del debito, poi, nel testo non compare alcun riferimento sull'entità del taglio dei debiti eccessivi (che Bruxelles nella sua proposta individua in un ventesimo l'anno). Viene quindi confermato che nel valutare la situazione del debito pubblico di un Paese si terrà conto di alcuni «fattori rilevanti», tra cui il debito privato, come fortemente voluto dall'Italia. Dal canto suo, Berlino ha ottenuto l'impegno a modificare, da qui al 2013, il trattato di Lisbona: la chiave, questa, per arrivare a misure su cui la Germania insiste da tempo, come la sospensione del diritto di voto per i Paesi recidivi nel violare le regole del Patto, e la creazione di un fondo di salvataggio permanente per gli Stati in difficoltà, sulla scia del piano salva-Grecia. Molto soddisfatto Tremonti. «È un buon testo - ha affermato - perchè sono state trovate formule flessibili, ragionevoli e assolutamente gestibili da parte del nostro Paese». Il ministro ha poi tenuto a sottolineare come «il Patto così ridisegnato ci consente di recepire gli insegnamenti della crisi: che non è nata - ha ribadito - dai debiti pubblici ma dalla finanza privata». E comunque, ha concluso, «per noi resta fondamentale la correzione dei deficit. Tutto il resto sarà oggetto di future considerazioni».

1 commento:

  1. Certo che c'è stato , e oggi ne ho la riprova, anche Fini si comporta come i ladri di Pisa, prima litigano poi la sera vanno a rubare insieme

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Chi non comprende il tuo silenzio probabilmente non capirà nemmeno le tue parole,mà tu scrivi lo stesso la tua opinione.
Charles Bronson

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