Vivistat (statistiche)

sabato 9 ottobre 2010

Pontifex difende il professore che nega l’Olocausto: “Che avrà detto mai?”

Editoriale polemico di Bruno Volpi, direttore del magazine online: “Moffa ha fatto uso della sua libertà di espressione, il problema è ormai che chi tocca gli ebrei e i gay viene zittito”.
C’è una “nuova Inquisizione”: ne è sicuro Pontifex.Roma, l’ormai consueto blog Jude Star of David Pontifex difende il professore che nega lOlocausto: Che avrà detto mai?di informazione “libera e cattolica” che si schiera, senza se e senza ma, a sostegno della libertà di espressione di Claudio Moffa, professore dell’Università di Teramo, che nella lezione conclusiva del suo corso di Storia delle Relazioni Internazionali, aveva posto seriamente in discussione l’accadimento storico dell’Olocausto nazista ai danni del popolo ebraico.


LIBERTA’ DI PAROLA – Pontifex, all’Olocausto, ci crede: non ne mette in dubbio la verità. E a negarlo, Moffa, ha certamente sbagliato: ma le sue colpe si fermano qui. E iniziano quelle dell’opinione pubblica che avrebbe ingiustamente discriminato le sue posizioni: “Una canea di violenti ha insultato e vilipeso il professore reo non si sa di quale delitto, aver osato mettere in dubbio la shoa [sic] Premesso che anche un solo morto sarebbe una cosa efferata, siamo della idea che il professor Moffa abbia esercitato in modo legittimo il suo diritto di espressione e di storico e da storico abbia parlato. Uno storico nel suo insindacabile diritto di ricerca e di insegnamento ha ragione a dire la sua senza per questo essere sottoposto a linciaggi degni della nuova Inquisizione”, è il tono dell’editoriale di Bruno Volpi, che continua, spiegando la dinamica, tutta psicologica e sociale, della reazione furiosa della stampa: il problema è che “oggi al mondo ci sono due categorie protette sulle quali non é consentito dire nulla: ebrei e gay. Chi li tocca, muore senza gloria e ed é la fine”, secondo Volpi.


Pontifex difende il professore che nega lOlocausto: Che avrà detto mai?DEMO-PLUTO-GIUDAICO – Dunque anche verso di loro deve essere ammesso qualsiasi diritto di critica o dissenso, che giunga anche alle estreme conseguenze del negare l’Olocausto: l’informazione, continua Volpi, dovrebbe essere più completa. “Siamo curiosi”, si legge ancora “di sentire affermazioni che riconoscano anche il pieno diritto verso i morti tedeschi durante la guerra (anche gli alleati furono protagonisti di atrocità), verso i fascisti in buona fede e furono molti davvero”. E, arrivando al presente: “Gli ebrei pretendono di monopolizzare il lutto, ma non riconoscono con la stessa lealtà che anche loro hanno commesso e commettono crimini verso i palestinesi a Gaza”. Conclude Volpi, invitando a combattere quest’assedio ormai imperante: “Di che cosa si lamentano? Vogliono imporre il bavaglio ad un docente? Ora non ne possiamo più, invadono il Parlamento, la chiesa cattolica e le aule di Università. Ma si sa, il peso del potere economico si fa sentire eccome”.
Fonte

Caso Aldrovandi, Stato risarcirà famiglia con due milioni di euro Chiesta in cambio ai familiari del giovane ucciso dalla polizia la non costituzione di parte civile nei procedimenti aperti

GIUSTIZIA E FATTA ?

ROMA (9 ottobre) - Lo Stato pagherà due milioni di euro come risarcimento alla famiglia di Federico Aldrovandi, il ragazzo ucciso a Ferrara durante un controllo di polizia il 25 settembre 2005. In cambio lo Stato chiede alla famiglia di non costituirsi parte civile nei procedimenti ancora aperti.
«Sono soddisfatto dal punto di vista professionale, si tratta di un'ammissione di responsabilità di indubbia valenza - ha spiegato l'avv. Fabio Anselmo, uno dei legali della famiglia - ma anche dispiaciuto dal punto di vista umano, avrei voluto essere in appello. Ma capisco la fatica della famiglia per tutta questa battaglia». Lino Aldrovandi e Patrizia Moretti, il padre e la mamma, ha assicurato, saranno comunque all'appello.
Le responsabilità penali restano in capo agli imputati. I quattro poliziotti di pattuglia sono stati condannati in primo grado per eccesso colposo in omicidio colposo, e tre loro colleghi per il depistaggio delle indagini (per un quarto il processo è ancora in corso). «Oggi si può iniziare a parlare di pacificazione» ha detto Anselmo, ricordando che la famiglia di Federico non ha mai avuto un atteggiamento di contrapposizione nei confronti della polizia, ma ha solo lottato perchè fosse ristabilita la verità su quanto gli era accaduto. «In prima fila alla proiezione ferrarese del film È stato morto un ragazzo del giornalista Filippo Vendemmiati sulla vicenda di Federico c'era il questore e anche lo stesso Manganelli è stato molto vicino alla madre. L'associazione delle vittime delle forze dell'ordine che stiamo fondando nasce per aiutare chi si trova in situazioni simili ed è in difficoltà. Lo scopo è chiedere aiuto allo Stato affichè non lasci solo chi si trova in queste situazioni».
Fonte

venerdì 8 ottobre 2010

Padova. Coltiva marijuana a casa di papà: arrestato il figlio di un consigliere leghista Nell'abitazione di famiglia a Granze di Camin sequestrati quattro chili di stupefacenti oltre a 70mila euro in contanti

100cosecosi-Sotto la notizia descritta nel titolo;io vorrei aggiungere solo qualche considerazione su suggerimento di un amico,un "cattivissimo" amico: 1° -4 Kg di erba sono tanta roba,ci vuole una bella piantagione per realizzarla senza contare quella già smerciata se corrisponde al vero che sono stati sequestrati 70.000 euriiiii !

2°- Chi la smerciava tutta quella merce? Ci vuole una bella organizzazione dietro le spalle e ci scommetto i gioielli di famiglia che lo spaccio dato l'impegno che comportava la piantagione era gestito dai marocchini o altri gruppi etnici di bassa manovalanza !
3°- Possibile che il consiliere regionale leghista non si sia mai accorto di nulla? Del tenore di vita del figlio ad esempio,di tutte quelle piante ?
4°- Il Gazzettino.it che riporta la notizia laconica,telegrafica forse non voleva rendere un cattivo servizio ai nuovi moralisti del mangia e bevi alla faccia di Roma ladrona !
Altre considerazioni fatele voi,sono facilmente prevedibili,una pura e semplice constatazione.

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTnRfUULwiR-UAFAXZ_kEN3wFqy6MqkXJw5lwsPJX1HQnIGeN7612UX99paMALbVK9fMRaVCRrwjekqnJu7YWG0KUVNXSWHhy3g8mLcMQoQKHScUx560gEFhOsKXd-oXiiqjqEjasvG_o/s400/75391862.jpg

PADOVA (8 ottobre) - I carabinieri hanno arrestato un giovane che nel giardino dell'abitazione di famiglia, a Granze di Camin, coltivava in una serra alcune piante di marijuana. In casa i militari hanno trovato anche 70mila euro in contanti. Il giovane, Enrico Bordin, 28 anni, ha detto di aver coltivato le piante, circa una dozzina, oltre ai quattro chili di sostanza sequestrata già essicata, all'insaputa dei genitori. Il padre, Giorgio Bordin, è molto conosciuto per il suo impegno in politica: è consigliere di quartiere della Lega Nord ed è stato candidato alle elezioni regionali. (fonte)

giovedì 7 ottobre 2010

LA MANTIDE




Il fatto: l'IMPS ha spedito ai lavoratori una lettera per informarli, tra le altre cose, che sul sito dll'istituto troveranno i dati relativi alle cifre versate e quanto percepiranno di pensione...ma, i precari, troveranno solo notizie relative a quanto versato, le informazioni sulla loro futura pensione sono stati oscurati..perchè? l'ha spiegato candidamente il presidente antonio mastrapasqua:"..se dovessimo dare le simulazioni delle pensioni ai parasubordinati, rischieremmo un sommovimento sociale..."
  
   rischieremmo un sommovimento sociale???
  
som-mo-vi-mén-to] s.m. [som-mo-vi-mén-to] s.m.
1 Sconvolgimento, spostamento: s. del terreno 2 fig. Eccitazione,
turbamento: s. dei cuori •
  
e anche
 Significato sommovimento: [som-mo-vi-mén-to] s.m. 1 Il sommuovere: s. del fondo marino
2 fig. Forte agitazione popolare; sommossa
3 ant. Istigazione
  
dunque, visto che si fanno le porcate, e se la gente lo scopre, si incazza ,
le porcate, continuano a farle, MA:
  
 per non eccitare e dare un turbamento ai cuoricini di questi poveri fessi, perchè la conoscenza delle porcate non istighi una forte agitazione popolare, (che poi magari gli fa pure male alla pressione, e poi i costi della sanità crescono)...è importante che 'sti sfigati ne sappiano il meno possibile!!!!
  
insomma, caro imbecille, se stai calmo e rilassato vedrai che ti farà meno male!!!
 eh no! cazzo!
grazie al morso di un ragno bombardato dalle radiazioni, quel tipetto si ritrovò con la struttura del dna modificata e scoprì di poter aderire ai muri e di possedere il "senso del ragno"
  
a noi, a forza di essere sodomizzati da questi diversamente-onesti, resi così dalle tremende radiazioni cosmiche emanate da pianeti solo apparentemente lontani e con nomi inquietanti :mafia, corruzione, p2-1816, si modificherà il culo! un culo con il "senso della mantide" , un culo provvisto...armato di zanne. 



mercoledì 6 ottobre 2010

Luca Zaia, '' e' un reato'' offrire anche solo un the caldo, ad un immigrato clandestino."

Fonte 

(ASCA) - Venezia, 6 ott - Per il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, '' e' un reato'' offrire anche solo un the caldo, ad un immigrato clandestino."
Zaia lo ha specificato in relazione alla possibile apertura di un ambulatorio per clandestini da parte della Caritas veneziana.

''Se la clandestinita' e' un reato - ha spiegato Zaia in un'intervista televisiva -, lo e' anche l'assistenza agli immigrati irregolari''. Zaia ha elogiato l'azione della Chiesa a sostegno dei ''veri poveri'', ''non dei delinquenti'', che dovrebbero essere denunciati per avviarne l'espulsione. Mons. Dino Pistolato, direttore della Caritas di Venezia, ha precisato che la Chiesa non pratica affatto il buonismo, tanto meno a carico di chi e' irregolare.

Il governatore del Veneto esprime tuttavia la propria considerazione per l'operato della Chiesa, quando esso sia però rivolto "a sostegno dei veri poveri, non dei delinquenti"
Vignetta modificata nel testo dall'autore del blog
" Stupisce da parte della chiesa l'indulgente replica all'intemperanza del governatore... "

Quanto dichiarato da Zaia supera ogni immaginazione;chi potrebbe preso dal risentimendo,dall'odio pensare che una frase del genere possa essere pronunciata?
Eppure è avvenuto e queste parole non solo danno la misura,ignobile del personaggio,un razzista,uno xenofobo conclamato,mà qualificano anche quanti lo circondano ossequienti,zelanti e proni senza gettarlo seduta stante giù dal balcone!
Parlo dei veneti:davvero vogliono farsi rappresentare da un tale individuo?
Sono consapevoli della gravità delle sue dichiarazioni? 
Le condividono ?
Domande retoriche certo...
Se è cosi provo una profonda vergogna per queste parole,vergogna perchè giungono da un italiano che ce la mette tutta ad annientare quel poco di dignità e bellezza che esiste nell'identità italiana!
Aggiungo che come francese le stesse parole sono state pronunciate nel mio paese sollevando all'istante accesissime reazioni di indignazione nel mondo intellettuale poi capito l'andazzo i loschi personaggi che davano aria al culo hanno battuto in ritirata anche perchè esiste una legge la cui applicazione è ferrea "l'incitamento all'odio razziale!".
" Il razzismo. È la paura del diverso, la persecuzione dell'estraneo: che sia l'ebreo internato nei campi di concentramento, l'uomo di colore ghettizzato dall'apartheid, o il vu cumprà all'angolo della strada." (Willy Pasini)Voglio aggiungere un'altra cosa e lo faccio perchè questo ignobile pronunciato mi rivolta l'anima,mi sfregia a sangue;io come cittadino italiano sono residente nella città di Padova per cui soggetto ancora alla legislazione italiana,veneta,padana se vogliamo,questo pur risiedendo all'estero,in Francia,a un chilometro dal confine italiano a Menton !
Ebbene caro governatore dei miei stivali sono tra quelli che hanno aiutato diversi immigrati,clandestini,l'ho fatto quando li vedevo giungere dall'Italia sfiniti,stremati,gli ho spiegato come raggiungere la stazione,talvolta offerto loro un piatto di minestra (accadeva sempre a tarda notte) quando li sapevo infreddoliti,ho dato loro capi di abbigliamento,li ho aiutati anche quando dalla Francia facevano il percorso inverso,volevano passare per Ventimiglia,ho illustrato loro dove sia la Stazione,a che ora mescolarsi alla folla per non farsi identificare dai carabinieri (...) li ho rifocillati,pensi caro governatore che ho aiutato anche degli Afgani,degli iracheni,una volta facendo troppo freddo perchè potessero varcare il confine a piedi (15 km prima di giungere a Ventimiglia dalla Francia) li ho accompagnati in macchina e fatto loro compagnia per qualche ora in attesa dell'alba....vede anche se ci capivamo a stento mi hanno abbracciato e pensi lei hanno rifiutato del denaro !
Capisce ? Hanno rifiutato del denaro e mi hanno abbracciato,uno dei due era commosso,un mussulmano molto ortodosso,capisce...era cosi sorpreso...non se lo aspettava da un italiano,credo che fosse convinto grazie a individui della sua risma d'essere in qualche modo oggetto d'odio...

Potrei aggiungere molti altri episodi mà per ragioni di sintesi e spazio mi fermo qui caro governatore,adesso mi denunci e mi indichi al pubblico disprezzo se ne ha il coraggio,mi faccia cacciare dalla città di Padova in cui sono ancora ufficialmente residente,lo faccia la prego perchè questa contiguità con il suo pronunciato,la sua politica per il semplice fatto d'avere qualcosa a che fare con la sua regione mi è assolutamente insopportabile e mi causa una profonda vergogna!
Raramente nella Storia è accaduto che ci si pronunciasse pubblicamente dall'alto di una importante carica istituzionale in termini cosi parentori contro il sentimento di umanità,di vicinanza,di fratellanza,di solidarietà con i bisognosi.

Lei è non un animale perchè sarebbe arrecare offesa a un termine apparentato all'innocenza (specie in filosofia) lei è un caso raro di bestalità umana,di feroce disumanità,qualcuno pronto a tutto pur di conseguire i suoi obbiettivi politici,anche a dare visibilità dopo averla fatta emergere in lei all' ombre più cupe dell'identità umana,quelle che hanno lastricato con milioni di vittime la strada della Storia !
A persone come lei non si dovrebe porgere la mano,la si sporca,anche quando l'etichetta per ragioni istituzionali lo impone,ma vede,ecco,la distrazione,per un momento ho dimenticato che siamo in Italia! 


Tutta colpa di Dio la disonestà del "Popolo delle Libertà"

Per spegnere o attenuare l'audio dell'inno nazionale in fondo alla pagina !

martedì 5 ottobre 2010

"Qualcuno" si è permesso di offendere gli utenti di questo Social...indovinate chi?

Che sia lui ...Antikom? Non so,pero gli assomiglia!



Questo è il link in cui noi utenti del social  OKNOtizie veniamo definiti Mostri !
A distanza di qualche giorno Antikom insiste...gli si è come inceppato il dizionario sulla parola "mostri" ecco la sua ultima sintetica fulminea sottolineatura,letteralmente strabuzza gli occhi. 
Per quanto mi riguarda sono un poco permaloso...voi non so,ecco perchè scrivo questo post,sentite cosa dice: 
"I Social network, forum e mailing list sono ormai intasati di gente così."

Non solo Antikom afferma con una inossidabile convinzione:
" Noi viviamo a Bologna, dove è ancora viva la tradizione politica e culturale che ben sappiamo.
Qui la sensazione di essere davvero circondati dai mostri è fortissima, molto più che altrove. "

Io di Bologna rammento quelli della "Uno bianca" i poliziotti stragisti...voi ? 
Che erano forse comunisti ?
Capito ? A Bologna sono tutti mostri, tra le righe assassini,pedofili,stupratori (...) tutto quello che rientra nell'etichetta,nei sensi e nei significati del "mostro".

A meno che la parola "Mostro" abbia cambiato senso nelle ultime 24 ore !
" Giriamo per la strada, saliamo sull’autobus, e ci vediamo attorniati da gente con Repubblica o Il Fatto Quotidiano sotto il braccio.Gente che sembra normale. "

Lo dice come se da un giorno all'altro ci sia stata una invasione aliena (...chessò l'invasione degli ultracorpi...) ci manca solo Borghezio che ci dica che sono i verdi a fare la telecronaca !
Poi passa a prendersela con i lettori di alcuni quotidiani, gli "alieni", il fatto si commenta da se,un larvato invito rivolto a chi?
Affinchè sia fatta pulizia?

Questo avviene in un paese democratico in cui vige la libertà d'espressione !
" Personalmente, ormai già da anni evitavo di mettermi a discutere in rete di politica o religione con certa gente. "

Qui Antikom ce lo deve spiegare questo ossimoro: come, da anni ha rinunciato a discutere di politica con certa "gentaglia" e poi sta qui in OKNOtizie a postare articoli suoi e di altri (un folto parentado il suo) si suppone come noi tutti alla ricerca di una interelazione sociale da un lato ...?
E dall'altro per apportare il suo personale contributo all'edificazione della società civile,la democrazia !
Oppure no ? Lui è qui per altri scopi...?
Insomma dico io che ci frequenta a fare allora? 
Non starebbe meglio in altri lidi magari non proprio quelli del web poiche con ostinata ferocia lo fanno oggetto di una nutrita indifferenza ?
Non mi facevo più prendere dalla voglia di replicare, in virtù del noto aforisma per cui a discutere con un cretino la gente potrebbe non notare la differenza.
Ma adesso, che il gioco si è fatto duro, e la posta è diventata alta, c’è davvero bisogno di cambiare stile. "

Notate la "saccente" citazione dell'aforisma (in realtà stravolto)  egli sottintende che a discutere con un cretino (lasciamo a voi indovinare chi) la gente non noterebbe la differenza tra il professore (lui ) e il cretino !
Forse voleva dire qualcosa del genere: 
" Non discuto più con gli stupidi,prima mi trascinerebbero al loro livello poi mi batterebbero per esperienza ! "
Antikom ringraziami per averti corretto l'aforisma...
Per contro magari facci sapere,illuminaci:quale sarebbe il nuovo stile di cui vuoi farci parte ?
Possiamo supporre che, visto il gioco duro,  i manganellatori a mezzo stampa (inutile citare le testate vero?) abbiano fallito la missione e si debba passare alle manganellate vere !
Vediamo,forse ce lo dirà,se non altro per rispetto verso gli utenti di OKNOtizie
Questo pensiero intollerante, ottusamente vuoto e autoritario schiude le porte ai fascismi,ai campi di concentramento,ai campi di rieducazione. Ciliegina sulla torta, Antikom ci sbatte sotto il naso pure una citazione biblica, come dire " ragazzi andare che Dio è con voi " che tradotto in tedesco fà Gott mit uns (mi sembra fosse scritto sulla fibbia delle cinture delle SS !)
" Quindi, la citazione giusta è questa: “Se il tuo fratello commette una colpa, va e ammoniscilo… se non ascolterà neanche l’assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano” (Mt, 18, 15-17).
Altro che dialogo. Altro che “confronto ."

Capito il "partito" dell'ammore "cristicolo" ?
Infine ecco l'anatema,lo slogan e l'azione,denunciare tutti,gli amici,i parenti,chiunque non si allinei con il suo pensiero,certo tra le righe si legge anche un certo patetico sconforto in quanto l'auditorio,l'audience tace,fischia,strilla e si guarda bene dall'applaudire anzi accenna ad occhiate di feroce disapprovazione per non parlare dei dubbi che animano la platea... !

Non si rende conto che il suo è anche un  chiaro invito alla delazione,cancro inestirpabile di ogni dittatura anche perchè fatta la denuncia dopo che sono passati a portarselo via il fedifrago,il traditore ci si puo trombare sua moglie e fottergli la cucina nuova assieme al divano e allo schermo 3D !
Antikom guarda che se ti serve un televisore facciamo la colletta e te lo compriamo...magari non 3D mà con Minzolini integrato si !
" Dunque, prima deferiamoli all’assemblea. Denunciare tutto alla polizia postale, di quel che si legge in rete. "

...qualcuno glielo dica che la sua stampa di riferimento (...) a forza di pagare risarcimenti è sull'orlo del fallimento;ha arricchito più d'uno dei "mostri"  che tanto lo irritano con la veemenza dell'opposizione espressa in termine di vivacissima protesta.
Noto il caso Di Pietro/Vittorio Feltri  e per citare altri noti polemisti a pagamento:Vittorio Sgarbi,Belpietro etc,
Infine eccolo reinterpretarsi in vesti talibane e puriste,raccomanda agli adepti,agli iniziati con un linguaggio da Scientology (dianetici) chi debba essere oggetto di ostracismo e indica i soliti segni distintivi...
" E poiché la fatica non servirà a nulla, se non a tenere fermo il punto (che è già molto, è il nostro dovere), cominciamo anche a considerarli pagani e pubblicani nella nostra vita di relazione.
Niente più cene con le mogli. Né partite di calcetto. Né chiacchiere al bar.
Anzi, fate come me e scegliete attentamente il bar dove andare a fare colazione.
Per prima cosa evitate accuratamente quelli che, tra i giornali sul bancone, tengono anche Repubblica.
E’ una questione di rispetto di voi stessi. "

Credo che da oggi il bar preferito di Antikom debba per forza di cose trovarsi nei pressi di una delle sedi di Forza Nuova o Casa Pound che poi e stavolta per davvero (me lo hanno riferito) hanno delle macchinette che servono un ottimo caffè nero!
E per restare in tema caro Antikom ti dedico questa 
" faccetta nera...bell'abissina aspetta e spera che l'ora si avvicina...





E' il caso che ti compri una camicia verde? Scopri il leghista che è in te




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Quanti tentacoli ha la Lega "Lega LadronaaaaaaaaaAAAAAAAA ! "

di Tommaso Cerno e Luca Piana


Il nuovo conio
Dalle Asl alle banche. Dalla Rai alle autostrade. Dagli aeroporti alle province. Altro che 'Roma ladrona': il Carroccio ha piazzato i suoi uomini in tutti i gangli del sottopotere italiano. Proprio come la vecchia Dc
(30 settembre 2010)
Bossi e Calderoli Bossi e CalderoliSu una cosa Umberto Bossi ha ragione: l'acronimo Spqr è superato. Sono Padani Questi Romani, ormai, e sempre più numerose le poltrone che portano il vessillo del Sole delle Alpi. Mentre il Senatùr suona il solito disco contro la capitale ladrona, alzando il dito medio o etichettando come porci i suoi abitanti, il peso politico del Carroccio aumenta in Parlamento. E silenziosa avanza la discesa leghista oltre il Rubicone. Fino al Tevere: consigli di amministrazione, posti chiave in Rai e nei grandi enti pubblici, presidenze e nomine continue allargano la ragnatela verde passando per banche, fondazioni, aeroporti, autostrade, multiutilities, Asl e partecipate milionarie di Comuni e Province.


È la versione padana del "divide et impera", l'allievo che sta superando perfino i maestri della vecchia Democrazia cristiana. Quella Lega che divide il Paese invocando il federalismo e poi impera grazie a un esercito di parenti, amici, trombati e ripescati. Sono loro, i nuovi boiardi del Carroccio lanciato nella battaglia fra Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi, i veri vincitori. Perché fra i due litiganti, premier e presidente della Camera, entrambi sfiancati dalla bufera mediatica e dalla guerra politica, è l'Umberto che gode.


Il caso Unicredit, la banca decapitata grazie alla rivolta delle Fondazioni azioniste, è solo la punta di un iceberg. Forse il segnale del salto di qualità della "reconquista" leghista, che oggi può contare su una rete da far invidia a De Mita, Craxi e Fanfani. È tutto annotato a matita nelle agende dei big. Gli uomini nuovi, che tanto nuovi nei metodi non sono. Dal governatore veneto Luca Zaia a quello piemontese Roberto Cota, fino a Roberto Calderoli e Giancarlo Giorgetti, passando per Roberto Maroni.


VOGLIAMO CREDITO. Tra banche e dintorni, il debutto della Lega era stato disastroso, con il dissesto della Credieuronord, che contava fra i soci anche Bossi e la moglie: andò a rotoli fra prestiti allegri e indagini per riciclaggio. A dispetto di questi inizi, sulle banche ora la Lega Nord ha addirittura alzato il tiro. Ha potuto farlo grazie a due fattori: i successi elettorali e la posizione di forza dell'alleato di sempre, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Quando la posta è importante, quando sono in ballo i colossi pubblici come Eni o Enel, è Tremonti a condurre il gioco. Quando si tratta di poltrone lombarde, il ministro lavora di concerto con Giorgetti, braccio destro di Bossi per le questioni finanziarie. L'hanno fatto per la nomina di Massimo Ponzellini alla presidenza della Popolare di Milano. E si sono ripetuti nella spartizione dei posti nella Fondazione Cariplo, uno dei principali azionisti di Banca Intesa (ha il 4,68 per cento).


Appena si superano i confini della Lombardia, c'è spazio invece per altri padrini politici. Lo ha mostrato Gianna Gancia, presidente della Provincia di Cuneo, compagna di Calderoli. Appena si è liberato un posto nel consiglio generale della Fondazione CariCuneo (socia di un altro big del credito, Ubi Banca), vi ha piazzato una sua collaboratrice, Giovanna Tealdi, bruciando Guido Crosetto, uno dei boss del Pdl nel basso Piemonte. Ili. caso più eclatante è, però, quello della Fondazione Cariverona protagonista del licenziamento del numero uno di Unicredit, Alessandro Profumo.


OBIETTIVO FIERA. Più che all'interno, i nemici della Lega nella guerra delle poltrone si trovano fra gli alleati. Lo mostra l'assedio al presidente lombardo, Roberto Formigoni, costretto a cedere importanti porzioni di potere in vari settori, un tempo feudo esclusivo del movimento di Comunione e liberazione. I primi siluri al "presidente a vita", come lo chiamano, sono arrivati sulla Fiera di Milano, dove oggi avanza Attilio Fontana, vicepresidente in quota Lega. Dopo le ultime elezioni regionali, poi, i successi leghisti si sono intensificati. A Lombardia Informatica, un colosso da 230 milioni di euro di ricavi, è arrivato come presidente Lorenzo Demartini, ex consigliere regionale con laurea in Scienze delle professioni sanitarie tecniche diagnostiche. Un altro leghista della prima ora, Paolo Besozzi, ha ottenuto la vice presidenza della Milano Serravalle, la società che gestisce l'autostrada per Genova, fulcro di appalti miliardari,continua a leggere....

Guerrilla art, in Galleria spunta Berlusconi

Guerrilla art, in Galleria spunta Berlusconi
Clic sulla foto per accedere alla galleria fotografica
Nuova incursione dello street artist Beast in galleria Vittorio Emanuele II, a Milano, nel salotto buono della città. Sedici manifesti da 200x120 centimetri raffiguranti il premier Silvio Berlusconi a cavallo di giovani sconosciute sono apparsi nella notte e sono stati rimossi e sequestrati all'alba dalla polizia. Dopo la performance in largo la Foppa a giugno, con il volto del premier ironicamente sostituito al corpo di John Lennon, questa volta il tema è "Ma la notte no", lanciato dalla trasmissione di Arbore Quelli della notte. Le foto del premier sono intervallate da ironici cartelli che ricordano il testo della canzone di Arbore FOTO L'altra incursione: il premier come Lennon

lunedì 4 ottobre 2010

Adro i leghisti rilanciano " faremo una gigantesca scultura del sole delle alpi !



La pioggia delle proteste spegnerà i 700 soli della scuola di Adro? Li inceneriranno i fulmini del ministro Gelmini? Oscar Lancini, il sindaco di cui più si parla lungo la penisola, e la giunta leghista che mono-governa Adro, hanno pronto il ricambio: un altro sole, un solone (sia concesso il neologismo orrendo), con un ragguardevole diametro di sette metri. Lo annuncia un volantino della sezione della Lega di Adro-Ader (anche i cartelli stradali sono bilingui): «Pensate che nel 2006 il comune di Adro chiese alla Provincia di Brescia capeggiata del presidente Cavalli Pdl l’autorizzazione all’arredo urbano della rotatoria realizzata sull Sp 11 alla prog.va km7+300 (per capirci la rotonda di via Nespolo). Dopo una trattativa sulle dimensioni di quest’arredo, nel 2007 la Provincia Brescia con lo stesso presidente Cavalli Pdl rilascia il nulla osta per la realizzazione dell’arredo».

Quale arredo? «Un Sole delle Alpi realizzato in cemento del diametro di 7 metri (alto quanto una casa di due piani). L’opera non è stata ancora realizzata per carenza di fondi, ma prima della fine del mandato lo sarà». Chiaro l’assunto: se fosse stato identificato un simbolo di partito il presidente (targato Pdl) della Provincia non avrebbe autorizzato il monumento. Chiarissimo il messaggio: scomparso un sole se ne fa un altro. Si cammina per Adro, 6mila residenti distribuiti in un paese antico e delizioso, e si scopre che la timbratura leghista non è limitata al cubo grigio del plesso scolastico intitolato a Gianfranco Miglio. La sede del Carroccio è incuneata fra quelle del Pdl e della lista di opposizione Linfa, Lista indipendente nuovo futuro Adro, con un ingradimento delle lettera del presidente Napolitano contornata da bandierine. Un poster del giuramento di Pontida. Una sorta di lista di proscrizione intitolata «Dedicato a tutti quelli che ...» parafrasa Eros Ramazzotti e fornisce nomi e altrettanti cognomi di avversari politici e giornalisti “cattivi”. Il forestiero che si deposi su una panchina ignora di essere seduto sopra un istoriato Sole delle Alpi che compare anche in qualche cestino portarifiuti. Davanti alle vecchie scuole ecco aprirsi via Padania. Alla frazione Torbiato il principe Umberto ha dovuto cedere il passo e la targa della strada al dilagante Sole alpino che si direbbe occhieggi anche da uno, l’unico, degli otto capitelli nell’androne del comune.

http://crevalcorepadana.files.wordpress.com/2010/03/asterix-padania.jpgDa una vetrata della biblioteca civica occhieggia “La Padania”, organo ufficiale e voce cartacea del Carroccio.Lega imperante in un borgo carico di memorie risorgimentali. Nella chiesa di San Giovanni Battista Salomè seduce Erode discinta in veli che l’artista ha voluto tricolori. Gli uffici comunali sono nel Palazzo Dandolo. Enrico ed Emilio Dandolo, coppia di fratelli patrioti famosi quanto i Bandiera. Enrico caduto nella difesa della Repubblica Romana nel 1849. Il governo austriaco impose che i funerali di Emilio, morto di tisi dieci anni dopo, si svolgessero nella quieta Adro anziché nella ribollente Milano. Calcolo sbagliato perché la bara di Emilio fu portata al camposanto avvolta nella bandiera dei tre colori. Che come si insegnava un tempo ai bambini è sempre stata la più bella. Trallallà.

di: Gabriele Moroni Fonte

domenica 3 ottobre 2010

Il Papa a Palermo, la Digos da Altroquando





Palermo: una frase del Vangelo per contestare il Papa, striscione rimosso


Hanno lavorato due giorni per realizzare uno striscione con una frase del vangelo di Luca: ”La mia casa sarà casa di preghiera, ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri”. Ma alle due di notte, quando hanno provato a stendere il pezzo di stoffa, lungo dieci metri, da una terrazza di Porta dei Greci, a Palermo, davanti alla spianata del Foro Italico dove il Papa domenica mattina ha celebrato la messa, sono arrivati i poliziotti, che hanno identificato gli autori, invitandoli a togliere lo striscione.


”Abbiamo resistito – dice Franca Gennuso, una delle autrici – rivendicando il diritto d’espressione, ma non è servito a niente: stamattina ci hanno nuovamente chiamati dalla questura, intorno alle 6, e un’ora dopo sono arrivati i vigili del fuoco con una scala mobile e hanno tentato di strappare lo striscione. A quel punto lo abbiamo ritirato: quanto meno ci resta a futura memoria”.


”Stanotte – aggiunge – hanno bussato insistentemente e minacciato di sfondare la porta. Sarebbe questa la libertà d’espressione in questo Paese”.
Fonte

(Video) Quando ho auspicato relativamente ai fatti del Manzoni (MI) "una ripassata" per uno di questi individui la mia notizia è stata oscurata ! Voi che ne pensate



Questo è il post che mi è stato oscurato:

Il Militante di Forza Nuova pestato al Manzoni (foto su tutti i giornali) ...poverino...lo si scopre pregiudicato,multirecidivo alle aggressioni verso studenti di sinistra e ultra segnalato in questura ! Un altra ripassata? certooooooooooo





Al "Mercatino della Solidarietà" c'era anche la Lega protetta da carabinieri

"Mercatino della Solidarietà"
c'era anche la Lega protetta da carabinieri
"... dopo le sciagurate scelte di governo contro i disabili e i portatori di handicap la Lega Nord ha il coraggio di presentarsi sotto scorta al mercatino della solidarietà ! "


Immagine presa dal web
In occasione del decimo anniversario del "Mercatino della Solidarietà" tenutosi nei giscorsi in piazza Ferretto a Mestre, dedicato alla disabilità, alle famiglie e alla solidarietà, ci siamo trovati fianco a fianco con un "banchetto" della Lega Nord.
Questa novità ha colorato di nuova e inusuale partecipazione la piazza, un gazebo materializzatosi in un uomo dalle sembianze di menager affiancato da due carabinieri, altri militanti, distribuivano volantini di partito.
Qualcuno ha cercato di spiegare a costui che la partecipazione di un partito governativo al mercatino della solidarietà, non era propriamente nello spirito della manifestazione né era congrua la loro presenza, rispetto ai già ridotti spazi di partecipazione democratica e condivisione della città tra cittadini e le tante associazioni che da sempre si autogestiscono questo momento di festa e socializzazione.
A tali accorate istanze, il signore vestito da agente di commercio, esibiva prontamente agli istanti l’autorizzazione Comunale ad esporre la propria “mercanzia” . A nulla sono valse le reiterate osservazioni sulla inopportuna presenza anzi l’unica di un partito politico. Questi, con sfrontata sicumera, mostrava il suo formale burocratico-diritto a fare propaganda alla Lega.
Unico gazebo-bancarella, su una piazza illuminata da un dolce sole di fine estate, a cui è stata garantita la presenza delle forze dell’ordine. Singolare manifestazione di solidarietà e fratellanza.
In fondo è giusto così: la ricchezza nella socialità, i vantaggi nell’integrazione, vivere nel mondo come nella casa comune di tutti i suoi abitanti, sostenere la dignità di ogni persona, non sono temi nell’agenda politica della Lega. Ergo, si sentivano talmente estranei tra bambini vocianti, bolle iridiscenti, disabili più o meno evidenti, da avere giusto appunto necessità di un po’ di protezione .


Lettera firmata
Mestre

Tutte le anti-Adro dove a vincere è il tricolore,l'Italia normale

LA BATTAGLIA DEI SIMBOLI

Nel Veronese strisce pedonali bianco-rosso-verdi. Nel Canavese la clamorosa protesta di un sindaco. Mentre il Carroccio espone il Sole delle Alpi, c'è un'altra Italia che esibisce il vessillo italiano

di PAOLO BERIZZI (La Repubblica.it)
Tutte le anti-Adro dove a vincere è il tricoloreMILANO - In principio fu la signora Lucia. Correva l'anno 1997 quando, alla prima performance del suo cursus honorum di "resistente" antipadana, l'ormai mitologica patriota veneziana Lucia Massarotto esibiva il tricolore sul balcone di casa facendo imbestialire il popolo leghista radunato sul sacro suolo di Riva Sette Martiri. Ora la "signora della bandiera" non può più prodursi nel suo numero (urticante per i leghisti) di fiera oppositrice della padanizzazione: è stata sfrattata da casa. Persino Bossi ha smussato l'avversione verso di lei.

In compenso da quel giorno di 13 anni fa - in un meccanismo quasi surreale per cui a fare notizia, soprattutto al Nord, non è più tanto l'ostensione del Sole delle Alpi e di altri simboli della Lega ma quello del vessillo che rappresenta l'unità nazionale - la signora Lucia ha fatto scuola. Si sfoggia sempre più spesso il tricolore per reazione al marketing padano, per opporsi alla deriva della monocultura cromatica del Carroccio e ribadire, sembra incredibile, che il territorio del Nord-Italia è Italia e non Padania. Nei vessilli e nelle leggi.

La bandiera dello Stato non viene più esposta solo nelle occasioni "classiche" - raduni militari (soprattutto feste degli alpini), vittorie della Nazionale di calcio, parate della destra sociale: oggi il pretesto è offerto più che altro dalle esuberanze leghiste. E allora Adro, per dire l'ultima. Tra le reazioni alla "marchiatura" a colpi di soli
delle Alpi dell'istituto Gianfranco Miglio, fortemente voluta dall'amministrazione del paese, ce n'è stata anche una in carne e ossa.

Il 18 settembre, convocati dal blogger Pietro Ricca, quello che diede del buffone a Berlusconi, un gruppo di manifestanti si è dato appuntamento in piazza Costantino Ruggeri, a Adro, per dire no all'incontinenza leghista tracimata nel battesimo simbolico della scuola della discordia. Erano gli stessi che il 12 settembre hanno denunciato di essere stati aggrediti a Venezia mentre sfilavano, tricolori in mano, sfidando l'invasione leghista per il classico raduno di fine estate.

Quel giorno, in realtà, dopo tredici anni, la città aveva provato a scrollarsi di dosso l'etichetta leghista: Venezia ha accolto i militanti del Carroccio con 500 tricolori affissi su finestre e balconi. "Veneziani tutti italiani" era lo slogan della contromanifestazione organizzata dal Pd (con il sostegno anche di Idv, Psi, Rifondazione comunista, Verdi, Udc, Sinistra e Libertà e dei partigiani dell'Anpi) e dalla signora Anna Maria Beccaris. "Venezia è nell'Italia che esiste e non nell'inesistente Padania" fu la tesi degli autoconvocati dell'orgoglio italiano.

L'insofferenza verso i simboli del Carroccio spalmati nelle città e nei paesi del Nord - nell'arredo urbano, nelle piazze, sulle strade, sui ponti, sui mezzi dei servizi sociali e sui notiziari dei Comuni, persino nelle scuole - è aumentata di pari passo con la loro diffusione. Una settimana dopo Venezia, per solidarietà con i manifestanti aggrediti dai leghisti e per esprimere il suo dissenso nei confronti del sindaco di Adro, c'è stato un sindaco che è addirittura salito sul tetto di casa per issare il tricolore su un pennone.

È Renzo Galletto, primo cittadino di Montalto Dora (Torino): all'insolita iniziativa ha assistito tutta la giunta comunale e qualche cittadino. "Sono profondamente indignato: cinque ragazzi che esibivano il tricolore in opposizione alla festa della Lega sono stati perseguiti come soggetti provocatori. E un sindaco ha voluto affermare che prima viene la sua appartenenza politica e poi la sua funzione istituzionale".

L'ultima moda degli amministratori leghisti sono le strisce pedonali verdi. O, anche in aggiunta, i dossi per l'attraversamento davanti alle scuole. In provincia di Verona è andata in scena una battaglia: a Veronella il sindaco ha fatto dipingere le strisce con il colore del Carroccio. Per tutta risposta il suo collega di Isola della Scala ha varato le strisce pedonali tricolori. Inevitabile il formarsi di due fazioni avverse (politicamente e di conseguenza nei gusti estetici) di cittadini a pochi chilometri di distanza. Pensandoci bene è una vecchia-nuova sfida, quella tra sostenitori della Padania e difensori dell'Italia. Lo sanno bene gli esponenti del Carroccio: e cioè gli stessi creatori della mitologia e della simbologia "verde". La reazione "italiana" alle loro bordate non si è mai fatta attendere.

Negli ultimi anni sono stati diversi i comizi di Bossi e di altri parlamentari leghisti (Borghezio su tutti) "macchiati" da qualche contestatore (solitario o in gruppo) che ha esibito il tricolore o almeno cercato di farlo. Provocatori? Forse sì. Per i big padani, di sicuro. Il "Trota" Renzo Bossi non era ancora assurto alla carica di consigliere regionale. Le sparate contro Roma, il Sud e la Nazionale italiana (lui è team manager di quella padana) forse le stava preparando.

Di certo la Lega era già lanciatissima nella sua campagna di avversione del tricolore. Anche a costo di andare contro la Costituzione (articolo 12: "La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso"). "Non basta più, accanto servono le bandiere regionali", ha tuonato l'anno scorso il capogruppo in Senato Federico Bricolo (che ha presentato una proposta di legge). In precedenza c'era stata la proposta di inserire un crocifisso nel tricolore (ala cattolico-integralista del Carroccio, ben rappresentata da Borghezio). La bandiera nazionale, per ora, è ancora lì, uguale a se stessa. Con lo spicchio verde distribuito in ugual misura a quello bianco e a quello rosso.


Lodo Lega, la banda armata non è più reato via libera alle bande armate;esultano le brigate rosse

fonte

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S come Prove tecniche di Secessione e d'iniziazione
Dopo tante leggi ad personam/s per Silvio B., eccone una per i fedelissimi di Umberto B., in nome della par condicio. La norma è ben nascosta in un decreto omnibus che entra in vigore fra pochi giorni, il 9 ottobre: il Dl 15.3.2010 n. 66 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l’8 maggio col titolo “Codice dell’Ordinamento Militare”. Il decreto comprende la bellezza di 1085 norme e, fra queste, la numero 297, che abolisce il “Dl 14.2.1948 n. 43”: quello che puniva col carcere da 1 a 10 anni “chiunque promuove, costituisce, organizza o dirige associazioni di carattere militare, le quali perseguono, anche indirettamente, scopi politici” e si organizzano per compiere “azioni di violenza o minaccia”.
Il trucco c’è e si vede: un provvedimento che abroga una miriade di vecchie norme inutili viene usato per camuffare la depenalizzazione di un reato gravissimo e, purtroppo, attualissimo. Chissà se il capo dello Stato, che ha regolarmente firmato anche questo decreto, se n’è accorto. L’idea si deve, oltreché al ministro della Difesa Ignazio La Russa, anche al titolare della Semplificazione normativa, il leghista Roberto Calderoli. Che cos’è venuto in mente a questi signori, fra l’altro nel pieno dei nuovi allarmi su un possibile ritorno del terrorismo, di depenalizzare le bande militari e paramilitari di stampo politico?
Forse l’esistenza di un processo in corso da 14 anni a Verona a carico di politici e attivisti della Lega Nord sparsi fra il Piemonte, la Liguria, la Lombardia e il Veneto, accusati di aver organizzato nel 1996 una formazione paramilitare denominata “Guardia Nazionale Padana”, con tanto di divisa: le celebri Camicie Verdi, i guardiani della secessione. Processo che fino a qualche mese fa vedeva imputati anche Bossi, Maroni, Borghezio, Speroni e altri cinque alti dirigenti che erano parlamentari all’epoca dei fatti, fra i quali naturalmente Calderoli.
In origine, i capi di imputazione formulati dal procuratore Guido Papalia sulla scorta di indagini della Digos e di copiose intercettazioni telefoniche, in cui molti protagonisti parlavano di fucili e armi varie, erano tre: attentato alla Costituzione, attentato all’unità e all’integrità dello Stato, costituzione di una struttura paramilitare fuorilegge. Ma i primi due, con un’altra “legge ad Legam”, furono di fatto depenalizzati (restano soltanto in caso di effettivo uso della violenza) nel 2005 dal centrodestra ai tempi del secondo governo Berlusconi. Restava in piedi il terzo, quello cancellato dal decreto La Russa-Calderoli. I leader leghisti rinviati a giudizio si erano già salvati dal processo grazie al solito voto impunitario del Parlamento, che li aveva dichiarati “insindacabili”, come se costituire una banda paramilitare rientrasse fra i reati di opinione degli eletti dal popolo. Papalia ricorse alla Corte costituzionale con due conflitti di attribuzioni fra poteri dello Stato contro la Camera, ma non riuscì a ottenere ragione. Restavano imputate 36 persone, fra le quali Giampaolo Gobbo, segretario della Liga Veneta e sindaco di Treviso e il deputato Matteo Bragantini. Ma ieri, nella prima udienza del processo al Tribunale di Verona, si è alzata l’avvocatessa Patrizia Esposito segnalando ai giudici che anche il reato superstite sta per evaporare: basta aspettare il 9 ottobre e tutti gli imputati dovranno essere assolti per legge. Stupore generale: nessuno se n’era accorto. Al Tribunale non è rimasto che prenderne atto e rinviare il dibattimento al 19 novembre, in attesa dell’entrata in vigore del decreto. Dopodiché il processo riposerà in pace per sempre. Le camicie verdi e i loro mandanti possono dormire sonni tranquilli. Il Partito dell’Amore, sempre pronto a denunciare il “clima di odio che può degenerare in violenza”, ha depenalizzato la banda armata. Per l’“associazione a delinquere dei magistrati” denunciata da B., invece, si procederà quanto prima alla fucilazione.

Marco Travaglio

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