Vivistat (statistiche)

venerdì 22 ottobre 2010

Berlusconi presenta la sua riforma per assoggettare i magistrati - PRATICAMENTE IL FASCISMO.

E' pronta la riforma costituzionale della magistratura tante volte promessa dal governo Berlusconi. Ed è ancora peggio di quanto era stata annunciata. Vediamo i vari punti.


Foto vera non ritoccata !
 1) Pm senza poteri: Il Pubblico Ministero viene ridotto ad un mero burocrate. Gli viene tolto il controllo della Polizia Giudiziaria, per cui non potrà coordinare più alcuna indagine, ma dovrà limitarsi ad ordinare ciò che la Polizia gli porta. Una Polizia che già adesso è abituata a raccogliere prove in modo illegale, quando non è temperata dall'azione di un magistrato. Ma senza controllo, che succederà? Inoltre sarà il Ministro della Giustizia a stabilire di quali reati i Pm si dovranno occupare, dando un addio all'obbligatorietà dell'azione penale. Il Ministro avrà anche il potere di concorrere alla formazione dei Pm, primo passo per affidare il loro controllo al Procuratore Capo di ciascuna Procura, scelto dal Ministro stesso. Infine è stato pagato anche un obolo alla Lega: si creeranno dei Pm eletti dal popolo, come vuole il Carroccio 


2) Csm separati e depotenziati: Addio all'indipendenza della magistratura. Il Csm si sdoppia, perchè ce ne sarà uno per i giudici ed uno per i Pm. Ma avrà solo il compito di decidere i trasferimenti e le promozioni dei membri di cui si occupa, ma non avrà più il potere di esprimere pareri tecnici sulle leggi sulla giustizia - a meno che il Ministro non lo richieda - nè di sanzionare, compito che viene delegato ad un'alta Corte di nomina ministeriale. Inoltre cambia anche il modo di elezione: un terzo dei componenti eletti dai togati, due terzi eletti dalle Camere. Cioè sarà un organo espressione della maggioranza politica del momento.


3) Potenziamento abnorme del Ministro della Giustizia. Diventerà lui il deus ex machina del sistema giudiziario italiano: oltre ai poteri attuali, si aggiunge il compito di assegnare alle Procure le priorità tra i reati da perseguire, quello di concorrere alla formazione di Pm e Giudici, potrà presentare proposte e richieste al Csm (che saranno prontamente approvate, dato che il Csm diventerà a maggioranza politica), la funzione ispettiva sarà introdotta in Costituzione e rafforzata. Che altro? Manca solo che venga specificato che può convocare Pm e Giudici quando ha bisogno di camerieri...


4) Legge Pecorella e "processo lungo". Altre due novità che verranno probabilmente introdotte in Costituzione. Una è la cosiddetta "legge Pecorella", dato che fu presentata la prima volta dall'avvocato del premier. Consiste nel fatto che si potrà fare ricorso solo in caso di condanna dell'imputato. In caso di assoluzione non ci sarà nessun ricorso. Insomma un "ritenta, sarai più fortunato". La seconda è il cosiddetto "processo lungo". In pratica non ci sarà più, come adesso, il controllo dei giudici sulle liste testimoniali presentate dalle parti. In pratica oggi, quando nel processo le parti chiedono di sentire i testimoni, il Giudice si assicura che siano importanti, che vengano a testimoniare sui fatti e che non ci siano doppioni, cioè più testimoni che vengano a testimoniare sugli stessi fatti. Con questa norma, il Giudice non avrà più alcun controllo. Se un avvocato vuole presentare come lista testimoniale l'elenco telefonico di Milano, può farlo. E il Giudice dovrà ascoltare tutti i quasi 3 milioni di abitanti del capoluogo lombardo. E' evidente che in questa maniera, tutti i processi diventeranno ingestibili ed andranno tutti in prescrizione.


Su questo progetto, Fli non dice di no. Si limita - attraverso Giulia Bongiorno, Presidente della Commissione Giustizia alla Camera - a chiedere modifiche su tre punti: Le nuove funzioni e la composizione a maggioranza laica del Csm; i nuovi poteri conferiti al ministro della Giustizia; la nuova collocazione della polizia giudiziaria non più alle dirette dipendenze della magistratura.

Sylvie Lubamba la soubrette morettina,"faccetta nera" intima (?) di Matteo Salvini è accusata di truffa e indebito uso di carte di credito rubate a parlamentare leghista,palate di discrezione sullo scandalo

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"Crescere scemi e morire idioti"!


100cosecosi-La soubrette televisiva Sylvie Lubamba  (detta anche la "bamba"iscritta alla Lega Nord) e il capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale a Milano e vice-segretario Nazionale della Lega Lombarda. È stato membro del Movimento Giovani Padani. Matteo Salvini (Fotogramma epico,leggendario).
Ogni commento è vano...All'evidenza...lei un po a disagio nella sua pelle (...) iscrivendosi in un contesto xenofobo,come dire...si "sbianca" e lui il razzista,xenofobo,populista,intollerante parlamentare (...)come dire..."bianco che piu bianco non si puo" (nella peggiore accezione)con la finta Couloured (nera o negra come vi piace...) esibisce ,sbandiera la sua" tolleranza" multiraziale alla maniera  del detto popolare "tutti i buchi sono buchi!" o "ogni lasciata è persa!" Sylvie è il frutto delle ultime trionfali politiche, del neo colonialismo Occidentale e della spaventosa regressione dell'identità negra,nera,black...o forse tutto questo senza vergogna perchè tanto in questa "italietta"....
Sylvie Lubamba con Salvini entrambi della Lega Nord
UDINE (21 ottobre) - La showgirl Sylvie Lubamba è accusata di truffa e indebito uso di carte di credito di proprietà di un ex parlamentare friulano. La soubrette 38enne di Firenze divenuta nota, dopo alcuni spot pubblicitari, per aver partecipato accanto a Piero Chiambretti al programma Markette su La7,
avrebbe prenotato il soggiorno in un hotel di lusso a Rapallo usando la carta di credito di un onorevole,continua a leggere...


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giovedì 21 ottobre 2010

La lettera dal passato

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" Illustrissimo Signor Presidente del Consiglio,collettivamente noi e moltissimi altri assenti e no,di cui ci facciamo portavoce vogliano esternarle tutta la nostra ammirazione,in senso profondo della nostra stima,il nostro affetto.
La sua straordinaria levatura di statista,il suo agire e la sua persona restituiscono dignità alla Storia e ai suoi protagonisti sollevando noi gli umiliati,gli offesi ad un nuovo luminoso rango suscettibile d'irradiare nel mondo fulgidi esempi umani ingiustamente posti in ombra nelle pieghe della Storia.
Di questo le siamo immensamente riconoscenti e ci batteremo sino all'ultimo là dove cio sia possibile per tramandare il suo nome nei secoli a venire di bocca in bocca.
Lei ha saputo con immensa creatività giungere là dove nessuno sino ad oggi tra quelli che incoraggiano,muovono i passi della Storia,posare con coraggio eroico il suo sguardo illuminato e illuminante nelle più profonde contradizioni della Storia e risolverle.
La sua immagine resterà scolpita nei nostri cuori come un esempio di fulgida dedizione ai più profondi moti dell'animo umano.
Con immensa gratitudine...
Noi tutti..."
Post Scriptum - La pregheremmo di annoverare anche le nostre  umili persone tra i beneficiari del Lodo retroattivo " fantastica invenzione davvero " la sola eventualità che noi si possa beneficiare appieno come la sua illustrissima persona dei benefici e dei privilegi elargiti dal Parlamento italiano ci muove a profonda commozione.
 
Berlusconi: più che retroattivo il Lodo è per sempre. Quale referendum spezza lo “scudo”?

Grande rumore perché lo scudo anti processi che governo e maggioranza stanno costruendo intorno al premier è “retroattivo”, cioè annulla e sterilizza anche processi nati da eventuali reati commessi prima che Silvio Berlusconi diventasse presidente del Consiglio. Si obietta: ma se lo scudo deve rendere “sereno” il governare, perchè copre anche comportamenti, eventualmente illeciti, maturati fuori e prima del “governare”? Obiezione fondata ma fuori dalla realtà, lo scudo infatti lo stanno costruendo per rendere “sereno” il “governante” e non il governare. Con il passato, giudiziario e non, di Silvio Berlusconi uno scudo che non fosse retroattivo non servirebbe a nulla. Sarebbe una norma a vantaggio dei premier che verranno, qualcosa cioè che in Italia interessa a nessuno e di cui nessuno sente il bisogno. Grande rumore dunque, non certo per nulla ma per una ovvietà. Certamente discutibile, perfino imbarazzante, ma sempre ovvietà.

Strano silenzio invece sul fatto che gli estensori della riforma costituzionale volgarmente chiamata scudo, di questo si tratta, riforma costituzionale, niente di meno, si sono dimenticati di scrivere che lo scudo non è “reiterabile”. Dimenticanza non da poco, difficile sia stata omissione per caso. Ammesso e non concesso che il “Governante” debba veder sospesi i suoi processi per il tempo che governa, il famoso “governo sereno”, logica vorrebbe che, finito il tempo del governo, la sospensione decada. Altrimenti lo scudo non solo è retroattivo ma anche “vitalizio”, a vita. Nel caso in specie, come dicono i giuristi, Berlusconi Silvio sarebbe protetto dallo scudo fino a che è presidente del consiglio e poi, se lo scudo è “reiterabile”, sarebbe protetto come presidente della Repubblica. Se infatti Berlusconi vince le prossime elezioni, in qualunque data si tengano, 2011 o 2013, avrà una maggioranza in Parlamento che lo può mandare al Quirinale. Se la riforma costituzionale non esclude il bis dello scudo, Berlusconi è “scudato” a vita da qualunque processo. Non aver escluso la “reiterabilità” è un marchio di legge “ad personam” ancora più evidente della retroattività. Prevedere che dello scudo si possa fare il bis smonta l’alibi di una riforma costituzionale a difesa e protezione della funzione del governare. E mostra come la riforma della Costituzione di tutti sia fatta solo a misura della “carriera” di Berlusconi Silvio. Di qui la stranezza del silenzio sul bis a fronte del clamore sulla retroattività.

Zitti sul possibile bis i finiani, silenzio più compromettente del loro sì allo scudo e alla retroattività. Alcuni segmenti di opinione, la cosiddetta “base finiana”, appena nata è già un po’ delusa. Pensavano che Fini fosse una sorta di Clint Eastwood nella parte dell’ispettore Callaghan e invece ora lo vedono con un normale maresciallo alla Vittorio De Sica nella battaglia per la legalità. Comprensibile il disappunto, comprensibile ma anche questo fuori dalla realtà. Fini e i suoi non potevano votare contro ciò che avevano già approvato nei mesi scorsi e Fini ha sempre detto che a Berlusconi lo “scudo” lo concedeva, a patto che non sfasciasse il sistema giudiziario con il “processo breve”, cioè annullando centinaia di migliaia di processi insieme ai suoi. Però l’impegno allo scudo a vita i finiani non l’avevano mai preso e una cosa è convenire che qui e adesso è meglio che Berlusconi resti presidente del consiglio, altra è scrivere una Costituzione a misura di un uomo. Il dubbio su quanto i finiani siano disposti a spendere e rischiare per la legalità riguarda più il silenzio sul bis che l’assenso allo scudo, altrimenti detto Lodo Alfano. Nella migliore delle ipotesi la scelta del gruppo finiano è quella di fare per ora il classico pesce in barile.

Sul possibile bis dello scudo una parola attenta e lucida non è venuta neanche dal Pd e dall’Idv, da Bersani e Di Pietro. Più in generale non sembra che l’opposizione abbia idee lucidissime in materia. Bersani ha detto che farà “barricate” contro lo scudo e per una volta lo ha detto prima di Di Pietro. Già, ma quale “barricata”? Oltre alla battaglia parlamentare, barricata fa rima con referendum. Già, ma quale referendum? Berlusconi ha bisogno che la legislatura vada avanti ancora un po’, il tempo per costruirsi lo scudo. E la costruzione dello scudo tiene in vita la legislatura ancora un po’. Ma è un “cantiere” lungo, ci vuole tempo, forse troppo per Berlusconi. Se la Corte Costituzionale boccia a metà dicembre il “legittimo impedimento”, quella legge per cui Berlusconi può non presentarsi ai processi e quindi allungarli all’infinito, Berlusconi si ritrova senza lo “scudo” vecchio e con quello nuovo ancora in cantiere. Può quindi chiamare Alfano e dirgli di ritirare fuori il processo breve, quella legge per cui i suoi processi e quelli di centinaia di migliaia di altri italiani muoiono di sopravvenuta vecchiaia.

Che c’entra questo con le “barricate”, con i referendum? C’entra, perchè la “barricata”, cioè il referendum contro il processo breve è di quelle che crollano. Il referendum contro una  legge ordinaria come sarebbe il processo breve ha bisogno del quorum. E sono decenni che, causa mancato quorum, tutti i referendum promossi falliscono. In un referendum con il quorum non si gioca per vincere, si gioca per non far vincere. Fatta base cento gli italiani che hanno diritto al voto, alle politiche votano circa ottanta. Ai referendum, se va bene, sessanta. Un venti per cento di astensione “da referendum” si aggiunge regolarmente all’stensione fisiologica. Venti più venti fa quaranta. Chi vuol far fallire il referendum con questo quaranta per cento si “allea”. Basta convincere un altro venti per cento dell’elettorato potenziale a starsene a casa e il gioco è fatto. Gioco non difficile, si vince con il venti per cento dei consensi, obiettivo alla portata di una buona campagna astensionista. Ricordate il referendum sulla fecondazione artificiale? Ecco, lo schema di gioco è quello. Quindi, se Berlusconi sceglie il processo breve e trova la maggioranza che glielo vota, allora il referendum è una barricata di carta, anzi un boomerang.

La riforma costituzionale viene invece sottoposta a referendum senza obbligo di quorum. E quindi lo schema di gioco si inverte. Il trenta/quaranta per cento di opinione pubblica in grado di mobilitarsi verso le urne referendarie per opporsi a Berlusconi diventa, in termini di voti espressi, sicura maggioranza. Quaranta e il quaranta per cento di cento, ma è i due terzi del sessanta per cento che va a votare i referendum. Per cui non suoni paradossale ma è preferibile per l’opposizione e per chi chi non approva lo scudo che Berlusconi si faccia la “sua” riforma costituzionale. Un referendum potrebbe bocciarla. Quel che probabilmente non potrebbe fare l’altro referendum, quello avverso al processo breve. Bersani e Di Pietro di certo lo sanno, o no?

mercoledì 20 ottobre 2010

Vittorio Sgarbi vs Travaglio:Sgarbi condannato a pagare 35.000 euro per il famigerato "pezzo di m&rd@" dato al giornalista in TV !

Povero Vittorio. E dire che la linea difensiva non era male: ve la ricordate?

Sgarbi condannato a risarcire 35mila euroPer le offese al giornalista Marco Travaglio attraversoun’espressione ingiuriosa (‘pezzo di m…’) in un programma televisivo e su un quotidiano on line, il critico d’arte Vittorio Sgarbi è stato condannato dal giudice di Torino Roberta Dotta (quarta sezione civile del Tribunale) a un risarcimento di 35 mila euro. L’ordinanza sara’ pubblicata, a spese di Sgarbi, dai quotidiani La Stampa e il Corriere della Sera. Travaglio aveva chiesto un risarcimento di 120 mila euro e la pubblicazione su quattro quotidiani.

LA STORIA – La storia era stata raccontata qualche tempo fa da Gian Antonio Stella: gli avvocati del critico d’arte,Giampaolo Ciffoni e Fabrizio Maffiodo sembravano aver preso la via della difesa concettuale: “la frase ‘è un pezzo di merda tutto intero’ non ha diffamato Travaglio, atteso che la frase non ha alcuna valenza offensiva”. Sgarbi la pronuncia subito dopo essere stato condannato a pagare 30mila euro più spese a Travaglio per un insulto molto simile detto durante Annozero. Stavolta il palcoscenico è Domenica 5 con Barbara D’Ursoconduttrice, e la frase “é un pezzo di merda tutto intero” viene detta davanti a milioni e milioni di spettatori.

UNA QUESTIONE BIOLOGICA – Ma per gli avvocato volgare non era, perché la natura non può essere volgare: “Se andiamo in un agriturismo, mangiamo i prodotti dell’agricoltura biologica, il che vuol dire che mangiamo prodotti concimati non con prodotti industriali ma con letame. La merda, appunto, serve a fertilizzare i terreni”, hanno detto al giudice nella memoria difensiva. Ricordando poi l’abitudine di tenere il letame in “torte” da parte degli agricoltori, e De André con la frase “Dal letame nascono i fiori”. Che, secondo gli avvocati di Sgarbi, voleva essere di buon auspicio per il giornalista: “Voleva dire che era in preparazione, in gestazione, un partito politico che doveva nascere”, e, aggiungono “tanto che egli avrebbe avuto in futuro un ruolo con la destra liberale, facendo financo concorrenza a Berlusconi perché ‘è un pezzo di merda tutto intero’, e non un diamante”. Una tesi difensiva davvero originale. Reggerà?

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Trenta milioni, zero uffici nuovi l'ultima "spesa pazza" del Senato manca solo che si pagano le marchette del bordello per il prossimo secolo !

Lavori infiniti nell'ex Orfanotrofio, immobile acquisito nel 2003 per realizzare spazi destinati a 50 parlamentari. Ora mancano gli arredi. La denuncia del radicale Staderini: "La vera priorità sembra far girare i soldi"
di SIMONA CASALINI


ROMA - Venticinque milioni di euro solo per i lavori di ristrutturazione; 3 milioni e 700 mila euro per pagare l'affitto a una ex-Ipab che fa capo alla Regione Lazio; 1 milione per "provvedere ad adeguati arredi". Dunque, facendo due conti, poco meno di 30 milioni di soldi pubblici tutti già spesi o impegnati nell'arco di dieci anni. Obiettivo? Realizzare nuovi uffici per cinquanta senatori. Dove? Nel pieno centro storico di Roma, a pochi metri da Palazzo San Macuto, Pantheon e Palazzo Chigi. E il risultato a tutt'oggi quale è? Che ancora, dal 2003, neanche una stanza è pronta, che i ponteggi che si affacciano sulla vicina via degli Orfani, nome non casuale, stanno ancora lì come sette anni fa, e che soltanto la garritta esterna per la security di un palazzo ancora vuoto ha i vetroni scuri montati. E si chiedono ancora altri soldi.


Benvenuti nel (forse) più esoso e infinito cantiere dei palazzi romani della politica, il secentesco palazzo di Santa Maria in Aquiro, tra piazza Capranica e l'attigua via degli Orfani. Costi da record per un immobile preso in affitto nel 2003 dall'Isma con un canone annuo di 471 mila euro e scadenza di contratto febbraio 2021. Immobile imponente e dal passato dolente: era il vecchio orfanotrofio di Roma, e lungo quelle stanze ora milionarie si rincorrevano vite di miseria, di abbandoni e anche un pizzico di goliardia. Fu un "martinitt" il fratello maggiore di Giulio Andreotti e lì, da piccolo, il futuro senatore era invitato a fare il chierichetto. Sempre lì ha vissuto sette anni il piccolo Enrico Montesano. fu nel teatrino dell'istituto - ha raccontato poi l'attore - che cominciò a imitare i suoi istitutori. I ragazzini in divisa uscivano da quel portone, sfilavano ordinati nelle loro passeggiate mattutine verso piazza Colonna e verso il Pincio.


Ma questo è il passato. I conti del presente li ha fatti comma dopo comma, cifra dopo cifra, spulciando tutti i bilanci del Senato dal 2003 fino all'ultimo 2010, il segretario dei Radicali italiani Mario Staderini, che sui costi e sprechi della politica ha ingaggiato una battaglia di vita. "L'assurdo non è solo che siano stati spesi 30 milioni senza avere ancora un nuovo ufficio pronto, sempre che davvero servisse, ma anche il fatto che, a fine contratto, ogni senatore, se mai ci entrerà, sarà comunque costato alle casse pubbliche una media di 8 mila euro al mese" contabilizza l'esponente radicale. E aggiunge: "A rivedere acquisti o contratti d'affitto di quegli anni appare chiaro che la priorità fosse far girare soldi più che avere nuovi uffici". Il via libera per il Santa Maria in Aquiro fu dato - coincidenza - nei giorni in cui teneva banco uno dei tanti dibattiti sulla riduzione del numero di deputati e senatori. La consegna del primo lotto era prevista nel 2006, poi slittata nel 2008, poi un'"aggiuntina" al 2009 e adesso, nella relazione allegata all'ultimo documento del Bilancio del Senato 2010, si prevede finalmente "la consegna degli uffici entro l'anno". Ma con una postilla che, secondo Staderini, sa di beffa finale: vi si sottolinea "l'esigenza di destinare significative risorse finanziarie all'acquisizione degli arredi indispensabili alla funzionalità degli uffici e dei locali". Insomma mancano ancora i soldi per sedie, scrivanie e telefoni.
Da chi fu avviata nel 2003 l'operazione? Dal Provveditorato delle Opere pubbliche diretto da Angelo Balducci e con i lavori affidati all'architetto Angelo Zampolini: due nomi che nei mesi scorsi sono stati al centro delle inchieste sui grandi appalti. Sempre loro, in quel periodo, si adoperarono per l'acquisto dell'immobile di largo Toniolo e il complesso della Minerva dove scoppiò il caso della buvette abusiva. "Denunciare questi sprechi - chiosa Staderini - è il nostro modo di lottare per un Parlamento pulito. Esattamente come quando, mesi fa, abbiamo reso pubblica la lista di contratti, fornitori e consulenti della Camera tenuta riservata per sessant'anni".
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martedì 19 ottobre 2010

" Quanto dista la Romania da Regina Coeli? " sono aperte le scommesse e tu Maroni c'entri eccome,mo lo metti sotto scorta a vita ! Ne sei responsabile in prima persona,sappiamo che ti fà gioco se l'ammazzano!


Migliaia di blog,testate giornalistiche della Romania in fibrillazione,l'omicidio di Maricica ha sconvolto il paese,riversato risentimento a tonnellate nell'animo dei romeni.
Adesso seguono minuto per minuto tutto quello che succede intorno al caso e diro di più e credetemi (apro una parentesi) certo ho degli amici cretini,tra essi qualche francese,loro al conflittto etnico ci sono un po "assuefatti" direi,venendo al sodo tutto è partito da una semplice domanda " quanto dista la Romania da Regina Coeli? " il carcere di Roma.
La risposta è sarcastica,cinica,beffarda,derisoria,la replica è piombata fulminea " meno di un centimetro! " a sottointendere che nelle carceri romane la comunità di detenuti rumeni è numerosa.
Tradotto in parole povere l'assassino di Marecica non se ne uscirà indenne da tutta questa storia,dovrà ringraziare l'affetto degli amici plaudenti e zelanti in giustificazioni surreali e che si sono fatti filmare al momento dell'arresto finendo da giorni nelle gallerie fotografiche dei media come una truppa istericamente solidale oltre ogni immaginazione (striscioni sull'ingresso di casa dell'omicida) il Ministro Maroni che gli ha dato ad intendere che un certo clima era instaurato e legittimava i comportamenti più spregevoli riuscendo a pronunciardi ignobile come al solito direte (...) mancando una meravigliosa occasione per stare zitto !
Mà giustificato dal fatto che si sapeva che il giovane era un simpatizzante (uscirà al processo).
Dicevo ringrazziare tutta questa gente per l'immagine che hanno dato di lui e che finita in video sugli schermi della Romania lo condanna a morte certa.
I suoi avvocati si sono messi le mani nei capelli,hanno fatto di tutto per rasserenare la situazione mà invano,la macchina razzista e xenofoba imballata a preso a correre all'impazzata e finirà per aumentare il numero delle vittime.
Corresponsabili tutto quel mondo marginale,coatto immensamente indulgente verso certe attitudini assurte al potere con la Polverini (ti pareva che non c'entrasse).
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Le vacanze in Alabama di Maroni,il sogno di una vita!
Insomma,sono aperte le scommesse,spero che il detenuto venga trasferito in tempi brevissimi e gli sia risparmiato il contatto con gli altri detenuti e...caro Maroni adesso lo metti sotto scorta a vita perchè se gli succede qualcosa stavolta non saranno solo i rumeni ad averlo ammazzato !
Non fare che gli succeda qualcosa per aizzare ancora di più il conflitto razzista e xenofobo su cui specula da decenni il tuo partito !

Il Colpo di Stato c'è stato e nessuno se ne è accorto !

   IL COLPO DO STATO MONETARIO E' PASSATO, L'EUROPA DELLE BANCHE HA VINTO

Attenzione: apre in una nuova finestra.
Un altro passo verso la distruzione dell'Europa Sociale è stato compiuto oggi nel silenzio dei media. Dato per scontato il semestre europeo, un meccanismo di Governo Economico dell'Unione che dovrà armonizzare le finanziarie su di una logica rigorista, oggi si è discusso di come costringere i governi ad imporre al proprio popolo l'austerity. 
Così invece che rilanciare l'economia redistribuendo la ricchezza e rimettendo mano alle politiche industriali su di una logica nazionale e continentale si utilizza la crisi per aumentare ancora di più le ricette che l'hanno generata.
Questi- così riportano le agenzie - i termini dell'accordo raggiunto: da una parte i Paesi più rigoristi guidati dalla Germania hanno ceduto qualcosa sul fronte dell'automaticità delle sanzioni, ma avrebbero ottenuto (stando alle parole di Sarkozy e Merkel), l'impegno a valutare una possibile modifica dei trattati Ue per avviare una 'fase duè della riforma del Patto. Una fase due che non lascia presagire niente di buono. Infatti le sanzioni non saranno automatiche, ma semi, e scatteranno solo 6 mesi dopo lo sforamento di bilancio. Una postilla che costringerà comunque i governi ad intervenire sulla spesa ( leggi riforma delle pensioni, della scuola ecc). Il debito pubblico dovrebbe rimanere il criterio principale per valutare la solidità finanziaria degli stati, un criterio al quale si accompagnano come detto altri fattori rilevanti. Con questa logica l'Italia è condannata a politiche di austerity feroci per i prossimi anni. Tremonti dice di aver portato a casa importanti risultati, ma la vera partita è stata giocata dalla Francia e dalla Germania. Per noi - ha concluso Tremonti - resta fondamentale la correzione del deficit, saranno lacrime e sangue, e quale migliore scusa nel dire che ce l'ha imposto l'Europa?


COMPROMESSO SARKOZY-MERKEL; ORA DEFINIRE DETTAGLI (ANSA) - LUSSEMBURGO, 18 OTT - «Habemus pactum...novum»: così il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha annunciato l'accordo raggiunto dopo una maratona di undici ore dai 27 ministri finanziari della Ue sulla riforma del Patto europeo di stabilità e di crescita. Un'intesa resa possibile, ancora una volta, grazie al compromesso raggiunto tra Berlino e Parigi. Tanto che mentre la task force dei ministri era ancora riunita a Lussemburgo, a spiegare i termini dell'accordo sono stati il presidente francese, Nicolas Sarkozy, e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, dalla cittadina francese di Deauville. Ora saranno i capi di Stato e di governo nel corso del vertice del 28 e 29 ottobre a Bruxelles a suggellare l'accordo politico, che nei prossimi mesi dovrà essere riempito con i numeri e i dettagli più tecnici. «Non abbiamo ancora tutti gli elementi», ha ammesso il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, aggiungendo: «E si sa che il diavolo sta nei dettagli». Quei dettagli su cui i 27 sono ancora divisi. La speranza è comunque quella che le nuove regole possano essere pronte entro l'estate del 2011, per poi entrare in vigore dall'inizio del 2012. Questi i termini dell'accordo raggiunto: da una parte i Paesi più rigoristi guidati dalla Germania hanno ceduto qualcosa sul fronte dell'automaticità delle sanzioni, ma avrebbero ottenuto (stando alle parole di Sarkozy e Merkel), l'impegno a valutare una possibile modifica dei trattati Ue per avviare una 'fase duè della riforma del Patto. In pratica, si è deciso che le sanzioni per i Paesi non virtuosi non scatteranno immediatamente, quando uno Stato va in deficit eccessivo, ma dopo sei mesi se nel frattempo non saranno state prese le misure correttive necessarie. A quel punto le sanzioni saranno comminate dalla Commissione Ue e il Consiglio Ue le potrà respingere solo con una maggioranza qualificata degli Stati. Sul fronte del debito, poi, nel testo non compare alcun riferimento sull'entità del taglio dei debiti eccessivi (che Bruxelles nella sua proposta individua in un ventesimo l'anno). Viene quindi confermato che nel valutare la situazione del debito pubblico di un Paese si terrà conto di alcuni «fattori rilevanti», tra cui il debito privato, come fortemente voluto dall'Italia. Dal canto suo, Berlino ha ottenuto l'impegno a modificare, da qui al 2013, il trattato di Lisbona: la chiave, questa, per arrivare a misure su cui la Germania insiste da tempo, come la sospensione del diritto di voto per i Paesi recidivi nel violare le regole del Patto, e la creazione di un fondo di salvataggio permanente per gli Stati in difficoltà, sulla scia del piano salva-Grecia. Molto soddisfatto Tremonti. «È un buon testo - ha affermato - perchè sono state trovate formule flessibili, ragionevoli e assolutamente gestibili da parte del nostro Paese». Il ministro ha poi tenuto a sottolineare come «il Patto così ridisegnato ci consente di recepire gli insegnamenti della crisi: che non è nata - ha ribadito - dai debiti pubblici ma dalla finanza privata». E comunque, ha concluso, «per noi resta fondamentale la correzione dei deficit. Tutto il resto sarà oggetto di future considerazioni».

lunedì 18 ottobre 2010

Giornalista di Panorama frequenta corso di spionaggio serale!Feltri Littorio e Belpietro fanno scuola,w la squola dei giornalisti italiani d'inchiesta !

Indagini sugli oppositori di B,
ai domiciliari un finanziere
Fabio Diani, appuntato della guardia di finanza, effettuava ricerche illecite i cui risultati erano poi forniti ad un giornalista di Panorama. Alle indagini faceva generalmente seguito la pubblicazione di un articolo
Indagini sui nemici del premier. Ripetuti accessi abusivi alla banca dati dell’Anagrafe tributaria per spiare i redditi e la situazione personale e patrimoniale di politici, magistrati, oppositori. Un appuntato della Guardia di Finanza di Pavia, Fabio Diani, è da stamane agli arresti domiciliari su richiesta del pm di Milano Ennio Remondini, e su decreto del gip Roberta Nunnari.


Il destinatario delle spiate, il giornalista di Panorama Giacomo Amadori, ha ricevuto un avviso di garanzia. Il reato contestato al finanziere è l’accesso abusivo a banca dati protetta, previsto dall’articolo 615 ter codice penale. Impressionante l’elenco degli spiati: Marco Travaglio, Luigi De Magistris, il giudice Mesiano, colpevole di avere condannato la Fininvest a risarcire De Benedetti. E poi ancora: Beppe Grillo, Antonio Di Pietro, Patrizia D’Addario, Luca Casarini, Gioacchino Genchi, e mezza famiglia Agnelli, da Marella Caracciolo a Gianni Agnelli, da Clara a Maria Sole fino ad Alain Elkann.


I magistrati hanno riscontrato che quasi sempre all’interrogazione seguiva poi un articolo contro l’obiettivo messo nel mirino e sul quale erano stati trovati elementi grazie alle spiate abusive.


A leggere le carte dell’indagine sembra di assistere più che a un comune lavoro giornalistico a una caccia all’uomo condotta con l’ausilio di una banca dati governativa, da un giornale del premier, a beneficio del presidente-padrone.


Gli investigatori hanno elencato il prodotto finale di questi accessi abusivi: “L’Italia dei valori familiari”; “Grillo vuole rilanciare il Pd o il suo 740”; “D’Addario complotto in tre mosse”; Agnelli, ecco quanto dichiarano gli Agnelli”; “Il Caso Mesiano e il calzino celeste”; “Caso Genchi, quanti schedati”… e così via spiando e scrivendo.
Fonte

domenica 17 ottobre 2010

La garconniere del Premier ad Antigua,la foto compromettente scomparsa




FONTE

"L'immagini che non vedrete mai!"
Antigua,la villa del Premier ai Caraibi nella Esmerald Cove
A tutta evidenza vogliono mandarlo in bianco i "sinistri " il povero Silvio neppure ad Antigua nei Caraibi puo fare in santa pace i "fatti" suoi !
Facciamo cosi,facciamo una colletta e gli compriamo una garconnière piccola piccola e ben nascosta e fuori ci mettiamo il valente Ghedini di guardia ha ha ha

Giovane 14 enne si oppone a banda di 400 naziskinheads e viene uccisa!

Accade in Russia
 I nazi skinheads armati di spranghe e bastoni,chiaramente visibile sui video,attaccano il 'Tornado Rock Music festival' di Miass, distante pochi chilometri da Mosca,una azione meticolosamente organizzata nella regione centrale di Chelyabinsk. Circa tremila persone assistevano al concerto cui partecipavano le più famose band russe.Si calcola che l'attacco sia stato portato da non meno di 400 nazifascisti.
Un uomo e una quattordicenne (malauguratamente non dispongo delle immagini attinenti la giovane vittima) sono morti,tragico bilancio il dell'incursione,la giovane,coraggiosissima sarebbe tra le prime ad essersi scagliata contro gli attaccanti,seguono una ventina di feriti di cui diversi da arma da taglio,si parla di decine di arresti grazie alla documentazione video girata dai presenti.


Attualmente ignoro perchè i video apparsi non da poco non siano stati diffusi dai media occidentali,oggi gratuitamente disponibili sul web (...) il sospetto che dietro vi si celi una volonta politica strumentale è forte (...) Non farete fatica a identificare nell'atmosfera,nello sfilare della truppa nazifascista una certa aurea iniaziatico rituale tipica della "cinghia mattanza" nostrana presso certi gruppi della destra estrema italiana. 
Ogni altro commento è superfluo,le immagini parlano da sole! 









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