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sabato 9 ottobre 2010

Pontifex difende il professore che nega l’Olocausto: “Che avrà detto mai?”

Editoriale polemico di Bruno Volpi, direttore del magazine online: “Moffa ha fatto uso della sua libertà di espressione, il problema è ormai che chi tocca gli ebrei e i gay viene zittito”.
C’è una “nuova Inquisizione”: ne è sicuro Pontifex.Roma, l’ormai consueto blog Jude Star of David Pontifex difende il professore che nega lOlocausto: Che avrà detto mai?di informazione “libera e cattolica” che si schiera, senza se e senza ma, a sostegno della libertà di espressione di Claudio Moffa, professore dell’Università di Teramo, che nella lezione conclusiva del suo corso di Storia delle Relazioni Internazionali, aveva posto seriamente in discussione l’accadimento storico dell’Olocausto nazista ai danni del popolo ebraico.


LIBERTA’ DI PAROLA – Pontifex, all’Olocausto, ci crede: non ne mette in dubbio la verità. E a negarlo, Moffa, ha certamente sbagliato: ma le sue colpe si fermano qui. E iniziano quelle dell’opinione pubblica che avrebbe ingiustamente discriminato le sue posizioni: “Una canea di violenti ha insultato e vilipeso il professore reo non si sa di quale delitto, aver osato mettere in dubbio la shoa [sic] Premesso che anche un solo morto sarebbe una cosa efferata, siamo della idea che il professor Moffa abbia esercitato in modo legittimo il suo diritto di espressione e di storico e da storico abbia parlato. Uno storico nel suo insindacabile diritto di ricerca e di insegnamento ha ragione a dire la sua senza per questo essere sottoposto a linciaggi degni della nuova Inquisizione”, è il tono dell’editoriale di Bruno Volpi, che continua, spiegando la dinamica, tutta psicologica e sociale, della reazione furiosa della stampa: il problema è che “oggi al mondo ci sono due categorie protette sulle quali non é consentito dire nulla: ebrei e gay. Chi li tocca, muore senza gloria e ed é la fine”, secondo Volpi.


Pontifex difende il professore che nega lOlocausto: Che avrà detto mai?DEMO-PLUTO-GIUDAICO – Dunque anche verso di loro deve essere ammesso qualsiasi diritto di critica o dissenso, che giunga anche alle estreme conseguenze del negare l’Olocausto: l’informazione, continua Volpi, dovrebbe essere più completa. “Siamo curiosi”, si legge ancora “di sentire affermazioni che riconoscano anche il pieno diritto verso i morti tedeschi durante la guerra (anche gli alleati furono protagonisti di atrocità), verso i fascisti in buona fede e furono molti davvero”. E, arrivando al presente: “Gli ebrei pretendono di monopolizzare il lutto, ma non riconoscono con la stessa lealtà che anche loro hanno commesso e commettono crimini verso i palestinesi a Gaza”. Conclude Volpi, invitando a combattere quest’assedio ormai imperante: “Di che cosa si lamentano? Vogliono imporre il bavaglio ad un docente? Ora non ne possiamo più, invadono il Parlamento, la chiesa cattolica e le aule di Università. Ma si sa, il peso del potere economico si fa sentire eccome”.
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Charles Bronson

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