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venerdì 24 settembre 2010

Lodo Mondadori: scontati 250 milioni a Fininvest

Lo stabilisce una nuova perizia che rivede i calcoli del giudice di primo grado.
I 3 consulenti nominati dalla corte d’Appello, Luigi Guatri, Maria Martellini e Giorgio Pollicelli rivedono i calcoli fatti dal giudice di primo grado Raimondo Mesiano che aveva deciso un risarcimento da Fininvest a Cir per 750 milioni. Il danno subito dalla Cir in occasione dell’accordo dell’aprile 1991 per la spartizione degli asset Mondadori, Espresso e Repubblica è, sempre per i consulenti, più basso del 30-35% rispetto a quello indicato nella sentenza del Tribunale. I tre periti incaricati dalla Corte di verificare le variazioni di valore delle società coinvolte nel perimetro dell’accordo di aprile 1991 rispetto al giugno 1990, data in cui era stata tentata un’altra spartizione, che il giudice di primo grado Raimondo Mesiano aveva considerato più favorevole a De Benedetti. Tra le due date era intervenuta, il 24 gennaio 1991, la sentenza sul Lodo Mondadori che, secondo Mesiano, essendo frutto di una corruzione pro-Fininvest, avrebbe costretto la Cir a siglare una transazione piu’ sfavorevole.
L’EVOLUZIONE DEI MERCATI - Nella perizia che sarà discussa martedì prossimo in udienza la variazione 1990-91 del valore di Mondadori, Amef, Espresso, Repubblica e Finegil è per 44,5 milioni di euro derivante non da una posizione negoziale sfavorevole ma dagli andamenti economici delle società e dall’evoluzione dei mercati di riferimento. In particolare, il valore di Ame-Amef era diminuito di 40,3 miliardi di lire, quelli di Repubblica, Finegil ed Espresso erano aumentati rispettivamente di 24,6, 11,7 e 9,7 miliardi di lire. Questi valori si sommano, in quanto nella transazione sono tutti nella direzione favorevole a Fininvest, giungendo all’importo di 85,3 miliardi di lire, ovvero 44,5 milioni di euro. Questa somma è più bassa del 18,8% rispetto ai 236,5 milioni di euro calcolati dal giudice Mesiano come divario di valore tra le due spartizioni, da lui definite rispettivamente “corrotta” e “pulita”. Nella sentenza di primo grado i tre periti hanno riscontrato anche un errore di calcolo, quantificabile in un importo che varia tra i 34,5 milioni e i 54,1 milioni, il che abbassa ulteriormente da un minimo di 182,4 a un massimo di 202 milioni il valore iniziale del danno, quindi dal 22,1% al 24,4% in meno.
LA GUERRA DEI VENT’ANNI - I periti invece non si sono occupati di altre voci di risarcimento della sentenza di primo grado, quali il danno per le spese legali sostenute (8,2 milioni) e la lesione dell’immagine patrimoniale della Cir (20,6 milioni), che saranno quindi valutate dalla Corte d’appello. E non è finita qui. Mesiano nella sua sentenza aveva deciso anche la condanna per danni non patrimoniali, ma senza quantificarli per ragioni di tempo. La quantificazione sarà oggetto di una causa a parte. Martedì in udienza i giudici dovranno valutare se richiamare al lavoro i periti per eventuali chiarimenti sul contenuto della loro decisione. Se il collegio della corte d’Appello dovesse valutare problemi di interpretazione posti dalle parti ci sarebbe una coda di lavoro per i periti. Ma le parti non potranno fare obiezioni nel merito. Successivamente ci sarà un deposito di memorie prima delle conclusioni finali. La sentenza d’Appello dovrebbe arrivare tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011, esattamente a 20 anni dall’avvio della ‘guerra di Segrate’ per il controllo del maggior gruppo editoriale italiano.
http://www.giornalettismo.com/archives/83911/lodo-mondadori-scontati-250-milioni/

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Charles Bronson

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