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domenica 10 ottobre 2010

IL TAPPETO AFGANO DI IGNAZIO LA RUSSA,QUELLO CHE NON MOSTRA A NESSUNO SVELATO A VOI IN QUESTI GIORNI DI LUTTO

Fonte

Un Rarissimo manufatto d'Arte,un tappeto "Realista" Afgano
Un mio amico era solito dire:
"Quand’ero piccolo, mia madre mi diceva: “se farai il soldato, sarai generale; se diventarai monaco, sarai Papa.” Ho voluto fare il pittore, e sono diventato Picasso!"
Ebbene proprio lui Pablo Ruiz Picasso ci illustra magnificamente il senso profondo,evidente di questa opera d’arte: " La pittura non è fatta per decorare gli appartamenti. È uno strumento di guerra offensiva e difensiva contro il nemico ! "
E un Rarissimo manufatto d’Arte,un tappeto Afgano "Realista" (Quando in un manufatto d’arte fà ingresso la Realtà con il suo carico di tragico) ,un’opera d’Arte Contemporanea,ancor più violenta,iconoclasta e provocatoria di certa Arte Concettuale dei nostri giorni (...) parla della guerra in termini di pedagogia resistente,in breve è un tappeto "Talebano" che insegna lo spirito della resistenza all’oppressore.
Si puo supporre che sia stato commissionato ad una famiglia di stretta osservanza "islamica" da uno dei tanti signori della guerra locali mà osservando la sua fattura ricca di un primitivismo creativo stupefacente si puo ipotizzare che l’opera riproduca con spirito un po naif un disegno o una affiche,un poster clandestino delle zone di guerra (...)
Il campo delle ipotesi è vasto,poco importa il tappeto è bellissimo.
Questo genere di opere è estremamente ambito dal collezionismo di tutto il mondo (quelli veri) quantunque le signore piccolo borghesi e le casalinghe "Aiazzonate" lo disprezzino per la sua eccentricità,il suo valore ?
All’incirca 50.000 euro una volta che giunge nelle Gallerie d’Arte e aggiungo che chi lo ha tessuto questa somma non la vedrà mai (...) e peggio rischia la vita se dovesse avere a che fare con le forze di polizia del governo di Kaboul !
Se il ministro alla difesa Ignazio La Russa ne possiede uno?
Quasi certamente,un souvenir,dono graditissimo ricevuto dalle mani di uno dei nostri generali,un presente da esibire solo agli intimi ovviamente !
A supporre che prima hanno dovuto lavarlo accuratamente dal sangue rappreso!
Non lo si trova certamente sulle bancarelle del mercato...
Queste opere sono per cosi dire clandestine,quando se ne trova una significa o che il proprietario ci ha lasciato le penne o che la malasorte ha "sorriso" a chi lo ha tessuto !
Presto il Moma di New York organizzerà una mostra sull’Arte di Guerra ed è paradossale che proprio gli occupanti siano cosi sensibili all’arte locale,immaginate voi un po qualche decina di collezionisti furiosi,isterici che girano per i mercati di Kaboul con l’aria del cospiratore a caccia di tappeti tanto da ingenerare perplessità nella popolazione locale abituati ad americani che chiedono a destra e a manca il numero di telefono di Bin Laden e dell’altro suo compare il Mollah Omar !
...dimenticavo:nel tappeto la disposizione di tutte le forze occupanti e dei mezzi di cui dispongono.Piuttosto informati direi...
Infine,questa guerra è persa,i nostri 4000 soldati li di stanza lo sanno benissimo,un po meno informato il nostro governo,sperano che Obama faccia qualche passo definitivo verso l’abbandono dell’occupazione,pardon "missione di pace" ormai li succede di tutto:militari afgani addestrati dalle truppe alleate finiscono per sparare non sui Talebani ma sui "nostri" ,strana guerra questa...

 
" chi disprezza la propia vita è padrone della tua ! " (Seneca)



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Charles Bronson

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